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Si può pagare l'affitto con il POS? Certo! Ecco come

L’Agenzia delle Entrate ha emanato specifiche norme che hanno per oggetto le diverse modalità attraverso cui è possibile effettuare il pagamento del canone di locazione, ovvero dell’affitto.



L’ente ha infatti chiarito che l’importo può essere pagato sia attraverso un normale bonifico, o un assegno, ma anche per mezzo di una ricarica sulla carta di credito del locatore da parte di tutti coloro che non vogliono utilizzare i contanti o per i cui importi (maggiori o uguali a 2000 euro mensili) non è possibile usare il pagamento cache.


Il pagamento con POS è regolare?

Il credito di imposta è previsto infatti come incentivo all’utilizzo di pagamenti tracciabili per transazioni al di sopra dei 2000 euro.


Se quindi al di sotto di quella cifra è possibile saldare le proprie rate di affitto anche in contanti, al di sopra è necessario ricorrere a sistemi tracciabili: bonifico, assegno o pagamento con carta di credito o bancomat.


Il pagamento elettronico dell’affitto, anche tramite POS, è regolare dal punto di vista giuridico e dal punto di vista fiscale perché l’inquilino potrà richiedere le eventuali detrazioni spettanti in sede di dichiarazione dei redditi. Occorre però ricordarsi di conservare le relative ricevute.


Quali tipi di pagamento sono consentiti per il canone di locazione?

Per cifre inferiori a 2.000€ è possibile saldare le proprie rate dell’affitto anche con pagamento in contanti, al di sopra è invece obbligatorio utilizzare un sistema che garantisca la tracciabilità della transazione, come il classico assegno o bonifico, ma carta di credito o bancomat.


Quali sono i vantaggi del pagamento con carta di credito?

Il vantaggio per il proprietario di casa che riscuote l’affitto attraverso pagamento con carta di credito o POS è quello di avere il credito di imposta del 30% sulle commissioni, mentre il vantaggio per l’affittuario è quello della detrazione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi, ovviamente se si è in regola con un contratto di affitto registrato e di utilizzo della casa come abitazione principale.


È bene ricordare che possono essere detratti solamente quei contratti di affitto a canone libero o convenzionale, che siano stati stipulati da soggetti di età compresa tra i 20 e i 30 anni, per alloggi sociali o per trasferimento dovuto ad esigenze lavorative.


Si tratta, inoltre, di detrazioni non cumulabili tra loro, ma tra le quali ogni contribuente può scegliere secondo il vantaggio che fa maggiormente al caso suo.

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