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Immagine del redattoreImmobilsistem Real Estate

L'immobiliare sta rallentando in Europa

In questo periodo di inflazione e aumento di tassi, è da tenere in considerazione anche il comparto immobiliare. Secondo il Fondo monetario internazionale l’Italia è tra i Paesi meno a rischio in questo settore, se si segue una griglia che considera vari fattori, quali indebitamento delle famiglie, quota di mutui a tasso variabile, variazione dei prezzi e dei tassi.



Il report Bnl/Bnp Paribas

Il report “Immobiliare, tra crescita e inflazione”, elaborato da Bnl/Bnp Paribas analizza i Paesi, gli andamenti congiunturali e le attese del mercato immobiliare. A dispetto dell’aumento dei prezzi in Italia nel 2019, l’andamento delle quotazioni reali nel comparto immobiliare tra fine 2019 e il primo trimestre del 2022 risulta negativo.


Il confronto in area Euro

La ricerca fa un confronto sull’andamento dei prezzi delle abitazioni nell’area Euro, ossia Germania, Spagna, Francia e Italia. Negli ultimi quattro mesi del 2022 i prezzi degli immobili erano del 43% superiori a quelli del 2015. Si segnala un calo congiunturale in Germania (-5% sul trimestre precedente), il più grande da quando la serie è disponibile.


Considerando solo il 2022, anche in Germania è netta la differenza tra andamento dei prezzi immobiliari e prezzi generali. In Italia, invece, i prezzi delle abitazioni hanno registrato un +2,8%, con un lieve calo solo nell’usato (-0,6%), con un valore del nuovo intorno al +2,7%.


Cosa ci aspetta

La previsione per il 2023 è che i prezzi rimangano stabili, anche se l’incidenza delle compravendite con mutuo sul totale delle persone fisiche è passato dal 51,9% del primo trimestre 2022 al 42,8% del quarto trimestre sempre del 2022.

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